Buoni

Il tramonto sul Catinaccio…

… splendido come un roseto!

Il parco naturale Sciliar-Catinaccio è la cornice di tanti miti e leggende. Oggi vi raccontiamo quella che si cela dietro i colori dell’alba e del tramonto!

Tutti conoscono il massiccio del Catinaccio, il luogo ideale dove godersi una giornata di trekking sulle Dolomiti, ma pochi sanno che quei monti una volta ospitavano il leggendario Giardino delle Rose, il “Rosengarten”, termine con cui gli altoatesini si riferiscono all’omonimo massiccio montuoso. Il protagonista della nostra leggenda è Re Laurino, il sovrano del popolo dei nani che possedeva un mantello magico capace di renderlo invisibile. Un giorno il Re dell’Adige organizzò una gita per presentare sua figlia Similde ai nobili del regno e trovarle marito. Re Laurino non fu invitato, ma decise di infiltrarsi lo stesso grazie al potere del mantello. Colpito dalla bellezza di Similde, Laurino rapì la fanciulla e fuggì verso il Giardino delle Rose, dove dovette affrontare i nobili che lo avevano inseguito. Quando lo scontro sembrava ormai perso, Re Laurino indossò il mantello dell’invisibilità e si nascose tra le rose, ma il movimento dei fiori tradì la sua posizione. Laurino fu così arrestato, ma prima di andar via lanciò una maledizione sul giardino. Nessuno avrebbe più ammirato la sua bellezza, né di giorno né di notte. Peccato che si dimenticò dell’alba e del tramonto, i due momenti in cui il Catinaccio si tinge di rosso, proprio come un giardino di rose! 

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